Rinnovo CCNL Anaste
Prosegue il negoziato
Il 9 luglio si è tenuta, presso la sede nazionale di ANASTE (Associazione Nazionale Servizi Territoriali), una nuova riunione nell’ambito del negoziato per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. All’incontro hanno partecipato le sigle CSE, Confsal, CIU, Confelp e UGL.
Pur formalmente convocate, Cgil, Cisl e Uil non erano presenti, avendo attivato un tentativo di conciliazione presso il Ministero del Lavoro. Le suddette Confederazioni, infatti, chiedono che le trattative si svolgano su tavoli separati rispetto alle altre Organizzazioni sindacali, rifiutandosi di entrare nel merito delle questioni se tale richiesta non verrà accolta. Richiesta che ANASTE ha escluso con una delibera del proprio Comitato Direttivo.
Si tratta di una posizione, quella di Cgil, Cisl e Uil, difficilmente comprensibile: non solo per il mancato riconoscimento della pari dignità sindacale, ma anche perché questo atteggiamento – già riscontrato in almeno due precedenti occasioni concluse con un nulla di fatto – rischia, se accolto, di rallentare ulteriormente il negoziato, allontanando la possibilità di garantire al personale delle strutture ANASTE il rinnovo contrattuale.
È bene ricordare che le conciliazioni presso il Ministero del Lavoro si attivano, da sempre, in caso di interruzione delle trattative su specifiche questioni contrattuali, non certo per contestare la composizione del tavolo negoziale o per ostacolare la presenza di altre sigle sindacali.
Il confronto è quindi proseguito con le OO.SS. presenti, concentrandosi sui temi già oggetto delle precedenti riunioni, con alcuni significativi passi avanti rispetto alle posizioni iniziali di ANASTE.
Sul piano economico, a fronte della proposta iniziale di un incremento medio mensile pari a 60 euro, la CSE – pur comprendendo le difficoltà in cui versano molti enti, anche a causa del mancato aggiornamento degli accreditamenti regionali – ha chiesto un aumento significativamente più elevato, accompagnato dal riconoscimento di una somma una tantum almeno pari a quella corrisposta nel precedente rinnovo. Abbiamo inoltre proposto di applicare, su tale somma, i benefici della piena detassazione, in quanto non direttamente collegata alla retribuzione tabellare mensile.
Qualora si giungesse a una preintesa in tempi rapidi, la decorrenza degli aumenti sarebbe fissata ad agosto 2025.
Tra i punti su cui è stato ottenuto un primo accordo vi sono anche importanti modifiche in ambito normativo:
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Trattamento di malattia al 100% della retribuzione per i primi quattro eventi annuali (definiti come ciascun certificato medico con i relativi giorni);
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Estensione del secondo periodo di comporto fino a 180 giorni, con esclusione dal computo delle patologie gravi e degli stati invalidanti;
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Incremento delle ore di formazione obbligatoria e di quelle dedicate agli ECM;
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Ulteriori miglioramenti normativi ancora in fase di definizione.
La prossima riunione è fissata per il 23 luglio: in quella sede sarà verificato il recepimento delle proposte avanzate e si valuterà la sussistenza delle condizioni per un’eventuale sottoscrizione dell’accordo.
L’impegno di ANASTE – condiviso anche dalla nostra sigla e che sarà formalizzato in una dichiarazione congiunta – è quello di avviare, a partire da ottobre 2025, le trattative per il rinnovo del triennio successivo, al fine di recuperare in quella sede gli ulteriori aspetti ancora aperti. Un passaggio importante per dare certezza e continuità ai rinnovi contrattuali, sia economici che giuridici, in un settore – quello della sanità privata e delle RSA – segnato da decenni di ritardi e mancate risposte.
La Segreteria Generale CSE