Emergenza caldo: bene il protocollo governo – parti sociali sui rischi lavorativi connessi alle emergenze Climatiche
Ma è necessario da subito utilizzare tutti gli strumenti contrattuali per rilanciare gli istituti di flessibilità e di lavoro a distanza
Valutiamo positivamente il protocollo quadro sottoscritto ieri al Ministero del lavoro tra governo e parti sociali, finalizzato all’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi connessi alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro.
Si tratta di un primo passo importante, che dovrà ora tradursi in successivi interventi, sia di natura normativa che contrattuale, a livello nazionale e territoriale, al fine di garantire che le attività possano svolgersi in condizioni di sicurezza in un contesto in cui le emergenze climatiche sono sempre più frequenti e rappresentano un rischio concreto per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori.
I rischi legati al clima estremo non interessano esclusivamente le attività svolte all’aperto, ma riguardano anche quelle all’interno degli uffici. Conosciamo bene, purtroppo, le condizioni in cui versano molte sedi di lavoro, anche nella Pubblica Amministrazione, sia centrale che periferica: ambienti spesso fatiscenti, insalubri, privi di adeguati impianti di climatizzazione, ubicati in zone periferiche e, quando di recente costruzione, realizzati con pareti esterne in vetro che, a causa dell’irraggiamento solare, si trasformano in veri e propri forni.
In questo contesto, l’utilizzo di tutte le forme di flessibilità previste dalla contrattazione collettiva, inclusi il lavoro da remoto e la settimana lavorativa su quattro giorni, rappresentano uno strumento cruciale per affrontare le crisi climatiche. Tali modalità contribuiscono anche a ridurre i disagi legati agli spostamenti in aree metropolitane congestionate, servite da mezzi pubblici spesso insufficienti e inadeguati.
La FLP da tempo è impegnata su questi fronti, ed è stata protagonista dell’inserimento di queste previsioni all’interno del CCNL delle Funzioni Centrali 2022/2024, che non solo rafforza gli istituti esistenti, ma introduce esplicitamente, per la prima volta, la possibilità di articolare la settimana lavorativa su quattro giorni. Il contratto prevede inoltre che, in caso di emergenze climatiche, il ricorso al lavoro agile sia rafforzato proprio per fronteggiare tali situazioni.
Non a caso il Presidente dell’Aran Antonio Naddeo – che ha condiviso nel corso del negoziato la portata strategica del lavoro agile e della riorganizzazione della prestazione lavorativa – ha recentemente sollecitato le Amministrazioni a fare pieno uso degli strumenti contrattuali disponibili. Il lavoro agile, infatti, non solo favorisce una migliore conciliazione tra vita e lavoro, ma consente anche di affrontare efficacemente le emergenze ambientali e la congestione urbana, migliorando al contempo le performance lavorative e il benessere organizzativo.
Tuttavia, persistono ancora numerose – e spesso incomprensibili – resistenze. Anche in questi giorni, non mancano Dirigenti che adottano provvedimenti in aperto contrasto con questa visione, negando o riducendo drasticamente l’utilizzo del lavoro agile.
La FLP, con tutte le sue strutture territoriali e nazionali, continuerà a battersi per superare queste inaccettabili rigidità. E non esiterà a segnalare, in ogni sede competente, tali comportamenti, anche ai fini del riconoscimento delle responsabilità connesse al rischio professionale e agli infortuni sul lavoro.
La Segreteria Generale FLP
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