Comunicato del 27 Settembre 2024 Rinnovo Ccnl 2022-2024 Comparto Sanità Pubblica Tavolo 26.09.2024
Si è svolto ieri, 26 settembre 2024, nella nuova sede Aran, un incontro per riprendere la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del comparto sanità pubblica. In apertura di confronto, l’Aran ha distribuito una Tabella e illustrato una proiezione ipotetica relativa agli incrementi economici tabellari che deriverebbero dalla distribuzione delle risorse ad oggi stanziate per il contratto.
Si tratta di un incremento della cd massa salariale pari al 5,78%, a fronte di un’inflazione, nel triennio, di quasi il triplo, a cui vanno aggiunte le somme destinate agli operatori dei pronto
soccorso.
L’ipotesi prospettata destinerebbe il 5,2% (sul totale di 5,78) agli incrementi tabellari, lasciando per il finanziamento di tutto il resto (indennità, fondi, incarichi e DEP) solo lo 0,58% che, in pratica,
porterebbe a un incremento medio a regime sul tabellare di 130€ lordi, rispettivamente: 115, 120, 127, 135, 193, con una evidente sproporzione tra le diverse fasce, a cui andrebbero aggiunte solo
delle briciole, pari a circa 15€ lordi, per il finanziamento di tutto il resto.
E’ doveroso precisare che più della metà delle risorse stanziate per il rinnovo (circa il 52%) viene già percepita dai lavoratori come indennità di vacanza contrattuale. Il che significa che, prendendo
per buona l’ipotesi Aran, su 130€ lordi medi già 67 vengono percepiti in busta paga e la contrattazione potrà solo dibattere su come destinare i restanti 63 euro.
Di fronte a questa prospettiva, appare necessario sottolineare come l’insufficienza delle risorse non consenta di affrontare pienamente la discussione sul rinnovo, essendo indispensabile
mobilitarsi per reperire ulteriori stanziamenti per poter rispondere alle legittime aspettative dei lavoratori e garantire loro condizioni di lavoro di qualità.
Si è poi passati a discutere alcuni aspetti della bozza inviata dall’Aran e ogni O.S. ha esposto le proprie osservazioni e proposte.
A proposito del sistema degli incarichi, da più parti è stata ribadita la necessità di prevedere, per il personale con incarico professionale di base, un incremento del suo valore allo scadere dei 5, 10 e
15 anni di servizio, a condizione che non siano titolari di altri incarichi, ma a nostro parere andrebbe comunque raddoppiata.
Ugualmente. per gli incarichi di funzione è stato chiesto di elevare il limite oltre il quale i titolari non possono percepire compensi per lavoro straordinario, da 5000 a 7-8000 euro.
E’ stata espressa la preoccupazione che le prestazioni aggiuntive – che andrebbero estese anche alle professioni sociosanitarie: assistenti sociali e OSS – non vengano usate per sopperire alla cronica carenza di organico, per cui serve un piano di assunzioni.
Interessante la richiesta di alleggerimento dei carichi di lavoro – già previsto dall’Atto di indirizzo – per chi ha superato i 60 anni.
Per quanto riguarda le indennità specifiche, per la CSE Sanità andrebbero estese a tutti i professionisti della salute.
Sulla formazione obbligatoria e degli ECM riteniamo importante dare attenzione anche alla formazione dei professionisti non sanitari, esclusi dagli ECM, su cui non è stata posta attenzione.
VI aggiorneremo sull’esito del prosieguo della trattativa.