COMUNICATO STAMPA DEL 12 MARZO 2021

COMUNICATO STAMPA DEL 12 MARZO 2021

LA CSE AL MINISTRO BRUNETTA

SI APRA SUBITO IL TAVOLO PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI

NO AI PALETTI IMPOSTI DAL PATTO PER IL LAVORO PUBBLICO

SIGLATO SOLAMENTE CON  CGIL, CISL E UIL

Sono queste le posizioni espresse oggi pomeriggio dalla CSE al Ministro Brunetta nel corso dell’incontro tenutosi con tutte le Confederazioni sindacali rappresentative nel Pubblico impiego sui temi della riforma della Pubblica Amministrazione e del rinnovo dei contratti 2019-2021.

La CSE ha stigmatizzato il metodo utilizzato per la stipula del “Patto per il lavoro pubblico e la coesione sociale” con le sole CGIL CISL e UIL e l’esclusione del confronto a Palazzo Chigi di tutte le Confederazioni sindacali rappresentative dei comparti e della dirigenza, stipulato in violazione del principio della rappresentatività certificata nel lavoro pubblico.

Un accordo non solo irrituale nelle modalità, ma che dietro il paravento dell’innovazione e della riforma della PA, mira a predeterminare gli ambiti dei singoli Contratti che dovranno essere sottoscritti, con contenuti assolutamente al ribasso dal punto di vista dei benefici economici, mediante l’accettazione, come congrue, delle esigue risorse stanziate nelle leggi di bilancio degli anni precedenti (meno di 80 euro lordi medi procapite a regime). Le stesse risorse che solo pochi mesi fa avevano portato CGIL CISL e UIL a proclamare uno sciopero generale nazionale in piena pandemia, e che oggi addirittura formano l’architrave del “Patto”. Per il resto ci troviamo di fronte a mere dichiarazioni di intenti del tutto generiche, dense di rimandi a futuri interventi normativi e prive di concrete misure operative.

Per quanto concerne poi il nuovo ordinamento professionale, vi è solo l’impegno di possibili future risorse aggiuntive, da stanziare con la legge di bilancio 2022, che prefigura un nuovo, inaccettabile rinvio, che suona come una beffa per le aspettative del personale, fermo da decenni al palo.

Così come è da rimarcare il colpevole silenzio sul superamento delle inique e punitive norme sulla malattia e sul diritto alla salute introdotte nella stagione contrattuale 2016/2018, oggi ancora più insopportabili alla luce dell’emergenza sanitaria.

Per questi motivi non firmeremo per adesione il Patto in questione, come incredibilmente hanno chiesto molte Confederazioni escluse, non solo per il metodo, in quanto negoziato fuori dalle sedi previste e senza tutti gli attori che ne avevano diritto, ma anche per i suoi contenuti.

Il Ministro Brunetta ha dichiarato di aver predisposto l’Atto di indirizzo all’Aran per le Funzioni centrali, ora all’esame del Ministero dell’Economia, e che intende accelerare anche gli altri Atti di indirizzo dei restanti comparti di contrattazione del lavoro pubblico.

La CSE, che aveva chiesto l’apertura del negoziato da tempo, e con tutti i Governi che si sono succeduti nel corso di questi tre anni, siederà ai tavoli di contrattazione senza essere in alcun modo vincolata ai contenuti al ribasso concordati dal Governo con CGIL CISL e UIL.

Ci batteremo con forza e coerenza per rinnovare i contratti sulla base delle nostre proposte, definite compiutamente nelle Piattaforme rivendicative che abbiamo già presentato al Governo e all’Aran nei  mesi scorsi, che abbiamo aggiornato anche in base al Next generation EU, e stiamo sottoponendo in questi giorni al contributo e alla valutazione delle lavoratrici e dei lavoratori nelle Assemblee indette in tutte le Amministrazioni dei comparti.

Dal confronto con i lavoratori scaturiranno le piattaforme definitive sulla base delle quali affronteremo i tavoli contrattuali.

 

                                                                          La Segreteria Generale CSE

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Categoria:comunicati CSE


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